punti di immersione
golfo dei poeti
cinque terre
golfo dei poeti
secca del grimaldo
secca del grimaldo
descrizione
La Secca del Grimaldo si trova a ridosso del Parco delle 5 Terre.
L’immersione viene effettuata intorno ad una secca affiorante e che sprofonda gradatamente fino ad arrivare su un fondale di sabbia alla profondità di circa 22 metri.
Sulla sabbia a ridosso della parete ci sono diversi esemplari di Cerianthus membranaceus.
Grazie alla morfologia del fondale è facile incontrare pesce di passo. Numerose le spaccature che rappresentano un rifugio sicuro per polpi, murene e aragoste.
Molto belli i giochi di colore grazie alla presenza di spugne e margherite di mare.
caratteristiche
- Profondità: 3-22 metri
- Tipologia: Secca/franata
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
le rosse
le rosse
descrizione
Il nome di questo punto d’immersione deriva dal colore della parete rocciosa antistante.
Il fondale degrada dagli 8/10 metri fino a 20/22 metri.
Si tratta di una franata in cui si alternano patches di Posidonia oceanica e massi molto colorati.
E’ facile incontrare pesce di passo ma anche pesce bentonico che trova rifugio proprio nella Posidonia.
Numerose le Pinne nobilis. In notturna è facile incontrare esemplari di Alicia mirabilis
Nella parte più profonda ci sono ventagli di Leptogorgia sarmentosa che vanno ad arricchire la già abbondante vita bentonica.
caratteristiche
- Profondità: 8-22 metri
- Tipologia: Franata
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
ferale
scoglio ferale
descrizione
Il Ferale è uno scoglio a tronco di piramide a un centinaio di metri dalla Costa di Schiara ed all’omonimo paese aggrappato alla montagna, ed è facilmente riconoscibile per la croce sulla sua cima. Lo scoglio rappresenta uno dei pochi macigni rimasti lungo la costa di Tramonti. Gli altri, infatti, sono stati “spostati” dall’uomo per andare a costituire il baluardo difensivo del tracciato ferroviario delle Cinque Terre.
Solitamente si ormeggia il gommone su un fondale di 5-6 metri sul lato est dello scoglio. La morfologia del fondale nei primissimi metri rispecchia la parte aerea dello scoglio: ci sono tante spaccature verticali che corrono lungo la parete che degrada con delle piccole cigliate fino ad arrivare alla sabbia e a qualche piccola patch di Posidonia oceanica. Numerosi anche i massi ricoperti da bellissime spugne arancioni.
Dirigendosi verso il mare aperto si raggiunge la massima profondità: sul lato esterno dello scoglio sono numerosissimi i ventagli di Leptogorgia sarmentosa in tutte le sue varianti cromatiche. E’ facile incontrare saraghi, dentici, salpe. Spesso si incontrano i banchi di barracuda. Non mancano gli avvistamenti di gronghi e murene che trovano rifugio nei numerosi anfratti così come i polpi.
Ottima immersione anche in notturna.
caratteristiche
- Profondità: 5-24 metri
- Tipologia: Parete/franata
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Variabile
secca del ferale
descrizione
La secca del Ferale si trova in prossimità dello Scoglio Ferale.
Il cappello della secca è a circa 18 metri di profondità. L’immersione si svolge girando intorno a 3 pinnacoli che finiscono su un fondale di limo a circa 23 metri di profondità.
Questo punto d’immersione è caratterizzato dalla presenza di enormi ventagli di Leptogorgia sarmentosa in tutte le sue varianti cromatiche: quindi “sorvolando” la secca si ha una spettacolare macchia di colore su un fondale sabbioso, grazie anche alla presenza di spugne incrostanti.
Facile incontrare aragoste, gronghi e murene grazie ai numerosi anfratti e spaccature.
Visto che la secca è abbastanza distaccata dalla costa è facile imbattersi in pesce di passo.
caratteristiche
- Profondità: 18-24 metri
- Tipologia: Secca
- Difficoltà: Difficile
- Corrente: Variabile
grotta byron
grotta byron
lato chiesa di san pietro
descrizione
Uscendo dal canale di Portovenere dirigendosi verso Riomaggiore si incontra immediatamente una piccola cala, non a caso scelta da Lord Byron per i suoi momenti di meditazione. Le sue alte pareti a picco sul mare, dalle quali si affacciano da un lato l’antica guarnigione militare e dall’altro le mura della chiesa di S. Pietro ne fanno una baia molto particolare. Si ancora sul lato destro della cala, su un fondale di roccia e sabbia di circa 5 mt. Arrivati sul fondo, si raggiunge e si segue la parete caratterizzata da numerosi anfratti che offrono riparo a moltissime specie di pesci ed invertebrati. E’ il regno degli Apogon imberbis (i re di triglie), dei cavallucci, dei nudibranchi e degli cnidari. Una volta doppiata la punta del faraglione di roccia, la parete finisce sulla sabbia, dove è facile incontrare triglie, sogliole e rombi. Qui c’è la tana di Ugo, un grosso grongo che è il “custode” della baia. In questo tratto di parete si incontrano le spugne a canne d’organo (Axinella polypoides) e i primi rami di gorgonie (Leptogorgia sarmentosa). Proseguendo si apre un’ampia rientranza nella quale grandi massi fanno da tana per gronghi, murene, aragoste e magnoselle.
Immersione ideale per le notturne.
caratteristiche
- Profondità: 4-18 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
grotta byron
lato castello doria
descrizione
Uscendo dal canale di Portovenere dirigendosi verso Riomaggiore si incontra immediatamente una piccola cala, non a caso scelta da Lord Byron per i suoi momenti di meditazione. Le sue alte pareti a picco sul mare, dalle quali si affacciano da un lato l’antica guarnigione militare e dall’altro le mura della chiesa di S. Pietro ne fanno una baia molto particolare. Si ancora sul lato sinistro della cala, su un fondale di roccia e sabbia di circa 5 mt. La parete, che degrada su un fondale sabbioso fino ad arrivare ad una profondità massima di circa 12 metri, è ricoperta di margherite di mare (Parazoanthus axinellae) e si incontrano numerosi esemplari di anemone (Anemonia viridis). I subacquei sono accompagnati durante le immersioni da banchi di salpe e saraghi.
caratteristiche
- Profondità: 4-12 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
cala grande
cala grande
descrizione
Situata lungo il fianco ponentino della Palmaria , Cala Grande è facilmente identificabile in quanto,come interpreta già il suo nome è l’ansa più vasta che la falesia ospita. A ridosso del seno il fondale è tendenzialmente pianeggiante, caratterizzato da massi e ciottoli. In questa area la profondità è contenuta entro una decina di metri, mentre va ad aumentare allontanandosi dalla costa. Lo sviluppo del fondale è ottimo per chi alle prime esperienze vuole incrementare la propria esperienza, in quanto l’accentuata rientranza riesce quasi sempre ad offrire mare calmo ed assenza di forti correnti. Ma è anche il punto di immersione dove gli esperti appassionati delle immersioni in caverne hanno a disposizione più cunicoli bui , entro i quali osservare i tipici organismi delle grotte. Due sono praticamente dirimpettaie, ma completamente differenti per il loro sviluppo sottomarino. Una meno profonda, l’ingresso si trova alla profondità di quattro/cinque metri, buia e suggestiva, ideale per appassionati di speleologia subacquea. Negli angoli dove la luce è ridotta al minimo, centinaia di piccoli gamberetti Palaemon serratus nuotano e camminano tranquillamente, ma appena il fascio di luce artificiale li investe iniziano a disperdersi in maniera disordinata e frenetica. La seconda grotta ( denominata Grotta Vulcanica ) con un ingresso più ampio ma posto alla profondità di sei/sette metri, consente la penetrazione contemporaneamente a più sub ed il percorso è vivacizzato da un paio di diramazioni. L’esplorazione inizia dall’ampia volta semisommersa, la parte della grotta aerea è visitabile in barca, mentre la parte sommersa conduce ad una prima breve stanza caratterizzata da un fondale a ciottoli dove è consigliabile sostare per ammirare le concrezioni che adornano le pareti. Proseguendo, il percorso non è mai completamente al buio e si risale fino ad un metro e mezzo dalla superficie, per poi trovarsi nuovamente in acqua libera nella baia.
caratteristiche
- Profondità: 3-23 metri
- Tipologia: Parete/franata
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente
punta persico
punta persico
descrizione
Punta Persico, conosciuta anche come Scoglio del ferro, è uno scoglio affiorante che degrada verso il mare aperto prima su un fondale di massi per poi finire sulla sabbia alla massima profondità. L’immersione inizia facendosi sfilare sulla sinistra lo scoglio fino ad arrivare intorno ai 15 metri. Continuando in senso orario, è un susseguirsi di massoni tra le cui spaccature è facile incontrare torpedini, gronghi e murene.
Notevole anche la vita bentonica: numerosi sono i ventagli di Leptogorgia sarmentosa e le spugne colorate.
Rientrando verso il gommone è possibile visitare una piccola grotta con ingresso a 9 metri e uscita intorno ai 5 metri.
Consigliata anche per immersioni notturne.
caratteristiche
- Profondità: 4-22 metri
- Tipologia: Secca/franata
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
isola del tinetto
grotta del tinetto
descrizione
L’immersione inizia scendendo lungo la parete, che dopo uno scalino a 5 metri, sprofonda in un muro verticale.
Dopo qualche minuto di pinneggiata, si arriva all’ingresso della grotta davanti alla quale ci sono massi sparsi con spugne, qualche ventaglio di gorgonia e tane per cernie e saraghi.La grotta è caratterizzata da un ingresso molto ampio che consente l’entrata a più subacquei. Continuando la penetrazione, si può ammirare l’enclave di ambiente profondo con spugne depigmentate, gamberi. Le pareti della grotta presentano molte spaccature che sono tane per murene e aragoste.In alto a destra c’è una spaccatura che è la tana di una famiglia di corvine.Sicuramente è molto suggestivo il camino in fondo alla grotta che la mette in comunicazione con una pozza superficiale visibile anche per chi sbarca sull’isola: si creano così giochi di luce molto particolari.Uscendo dalla grotta, proprio sopra alla volta si possono osservare gli “occhi di luna”, due fori attraverso i quali si può uscire intorno ai 13 metri. Usciti dalla grotta l’immersione continua per arrivare alla famosa parete a Paramuricea clavata che arriva fino al lato esterno dell’isola caratterizzato invece dalla presenza di colonie di Leptogorgia sarmentosa e di Pentapora fascialis.
L’immersione si conclude facendo ritorno in direzione del gommone: a poca profondità è facile incontrare il piccolo pesce bentonico e nudibranchi.
caratteristiche
- Profondità: 0-26 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
secca del tinetto
descrizione
Situata sul lato sud ovest dell’isola del Tinetto, la secca si presenta come uno scoglio affiorante che sprofonda in un muro verticale che va a degradare proseguendo verso sud.La secca del Tinetto, così come la grotta, è famosa per il suo coralligeno: la parete è caratterizzata da un popolamento a Paramuricea clavata (gorgonia rossa) che ha colonie più superficiali già a 15 metri.Sfilando la parete si incontra anche Leptogorgia sarmentosa e, nella parte più profonda della secca, tantissimi ventagli di Eunicella verrucosa. Il sito si caratterizza anche per la presenza di Pentapora fascialis, briozoo che costruisce maestosi cuscini di un arancione intenso.
Finiscono di comporre il quadro Parazoanthus axinellae (margherite di mare) e spugne.
Essendo battuta spesso da corrente, è facile imbattersi in pesce di passo.
caratteristiche
- Profondità: 3-27 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Media/difficile
- Corrente: Moderata
isola del tino
faro del tino
descrizione
Si ormeggia il gommone esattamente sotto al faro dell’isola.
Lo scenario fuori dall’acqua lascia senza fiato: la falesia di circa 80 metri scende a picco sul mare.
Questa verticalità continua anche sott’acqua dove la parete sprofonda su un fondale di limo a circa 27 metri.
A partire dalla zona di battente fino ai primi 5 metri, c’è la dominanza di popolamento algale, in particolare della specie Corallina sp.: un’alga biocostruttrice molto importante a livello ecosistemico sia per la produzione di carbonio e ossigeno e sia come specie pioniera. Scendono le alghe lasciano spazio a spugne e cnidari. Numerosi sono anche gli idrozoi che sono casa e nutrimento per i nudibranchi. Sempre in questa zona è facile incontrare blennidi e un altro piccolo pesce bentonico. Dai venti metri si incontrano parecchi gorgoniacei. Numerose sono le spaccature che rappresentano un rifugio sicuro per saraghi e pesce stanziale come le corvine.
caratteristiche
- Profondità: 0-27 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
punta del tino
descrizione
La parete profonda verticalmente su un fondale di limo. Procedendo verso la punta, sotto i 20 metri si trovano colonie di Eunicella singularis e Leptogorgia sarmentosa. Entrando nel canale che separa il Tino dalla Palmaria si passa sopra una distesa di ventagli di Paramuricea clavata ed Eunicella verrucosa. Uno scenario incredibile soprattutto quando c’è ottima visibilità. Prendendo la strada del ritorno e salendo di quota, si incontrano banchi di saraghi e salpe, tane di gronghi e murene. Intorno ai 12-15 metri ci sono grandi panettoni di Pentapora fascialis e nuvole di castagnole.
Sopra ai 10 metri ci sono diverse zone con trottoir a idrozoi quindi è facile trovare nudibranchi di diverse specie.
caratteristiche
- Profondità: 3-27 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Media
- Corrente: Variabile
secca di dante
secca di dante
descrizione
La secca di Dante si trova nel canale tra Palmaria e Isola del Tino. Lungo i fianchi rocciosi della secca si trova una notevole varietà di gorgonie oltre che per forma anche per colorazioni. Praticamente sono presenti tutte le specie del Mar Ligure.
Questo punto di immersione è famoso non solo per le colonie di Paramuricea clavata ma anche per quelle di Eunicella verrucosa che raggiungono dimensioni ragguardevoli. Di rilevanza anche gli enormi cuscini di Pentapora fascialis.
E’ facile imbattersi in pesce di passo visto che la secca affaccia sul mare aperto e crea una brusca variazione di batimetria.
Questo punto di immersione è praticabile soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando il movimento causato dal diporto nautico è molto limitato, in quanto il sommo della secca si trova proprio al di sotto di rotte molto trafficate durante il mesi estivi.
caratteristiche
- Profondità: 10-27 metri
- Tipologia: Franata
- Difficoltà: Impegnativa
- Corrente: Variabile
grotta di maralunga
grotta di maralunga
descrizione
Si tratta di una grotta in parte subacquea e in parte aerea. La parete verticale finisce su un fondale sabbioso.
La parete è ricca di vita: nudibranchi, madrepore e sul fondo della grotta ci sono nuvole di gamberetti.
Ideale da fare in notturna.
caratteristiche
- Profondità: 2-13 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente
cala piccola
cala piccola
descrizione
E’ l’insenatura di modeste dimensioni che si incontra immediatamente dopo la Cala Grande. L’immersione in questo punto è assai semplice, ma non per questo avara di soddisfazioni e singolari incontri. Il fondale è disseminato di massi, luogo ideale per trovare rifugio ma tendere anche agguati come testimonia la presenza e l’assoluta immobilità di qualche grosso scorfano. La parete si presenta molto frastagliata: grazie a questa sua particolarità l’ambiente rappresenta un ottimo esempio di enclave di grotta: è possibile ammirare spugne, cnidari e serpule. Un incontro comune è quello con il re di triglie facilmente riconoscibile per la sua colorazione rossa: una particolarità di questo piccolo pesce è che è il maschio che si prende cura della prole covando le uova nella sua bocca per tutto il periodo dell’incubazione
caratteristiche
- Profondità: 3-20 metri
- Tipologia: Parete/franata
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente
gli stellini
gli stellini
descrizione
Come tutti i punti di immersione lungo la costa di Lerici, “gli stellini” sono caratterizzati da profondità ridotta (max 13/14 metri).
L’immersione si sviluppa lungo la punta proprio sotto il paese di Fiascherino: il fondale è sabbioso e disseminato di massi e scogli. E’ il regno di nudibranchi e cavallucci marini.
caratteristiche
- Profondità: 2-14 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente
grotta del falchetto
grotta del falchetto
descrizione
La grotta del Falchetto si trova sul fianco della Punta di Maramozza. Essa è visibile dalla superficie ed è delimitata all’esterno da un enorme pilastro di roccia naturale che divide l’ingresso in 2 parti fino ad arrivare sul fondale sabbioso a circa 13 metri. Si tratta di un’immersione molto semplice ma che consente numerosi incontri: la parete è disseminata di gorgonie con diverse varianti cromatiche, numerosi cerianti e madrepore cuscino.
caratteristiche
- Profondità: 2-13 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Variabile
relitto dell'equa
relitto dell'equa
descrizione
L’Equa era un cacciasommergibili costruito nel 1929, di proprietà della Società Armatrice Partenopea di navigazione con sede a Napoli. Fu requisito dalla Regia Marina il 13 Maggio del 1940 ed affondò il 10 giugno 1944, a seguito di uno speronamento da parte di un’unità tedesca, a quasi due miglia da Punta Montenero.
Lungo circa 45 metri, il cacciasommergibili si trova adagiato in assetto di navigazione con orientamento est/ovest. All’esterno dello scafo ci troviamo ad una quota di 39 mt. Proseguendo verso prua lungo la murata di sinistra si trova la zona più interessante. Il primo incontro è con una mitragliera completa di torretta adagiata a sinistra della coperta, andando avanti sul ponte possiamo ammirare un cannone antiaereo perfettamente conservato davanti al quale si trova un bellissimo argano. Girando attorno al cannone si prosegue verso poppa sul lato di dritta della nave, dove possiamo passare attraverso quello che un tempo era un corridoio che ci porta a centro nave, dove spezzoni di una grossa rete da peschereccio offrono protezione a una grande varietà di animali marini. La struttura della nave è ancora molto solida, considerando che si trova sul fondo da circa 60 anni, inoltre si possono ammirare ampie colonie di anemoni gioiello, aragoste, castagnole, spugne e ostriche.
caratteristiche
- Profondità: 40 metri
- Tipologia: Relitto
- Difficoltà: Difficile
- Corrente: Variabile
relitto concordia
relitto concordia
descrizione
Il Concordia è il relitto di un peschereccio d’altura varato in Inghilterra a fine ottocento. Lungo circa 38 metri e largo 7 fu riadattato a nave da carico cambiando molte volte nome . Affondò a sud dell’Isola del Tino per l’urto contro una mina vagante che produsse una falla sulla murata di sinistra ampia circa 3 metri il 10/10/1945. Raggiungibile in circa 20 minuti di navigazione dalla sede della Tribù Diving Academy. Il relitto si trova in assetto di navigazione ad una profondità di circa 43 metri mentre le sovrastrutture si trovano a 35 metri. Il fondo è di sabbia e fango e sono presenti a volte forti correnti che riducono drasticamente la visibilità anche nel corso dell’immersione. Il Concordia è quindi al limite dell’immersione ricreativa e l’immersione è riservata a subacquei esperti per la profondità, la scarsa visibilità e la presenza di reti. Sulla coperta sono presenti vari argani e un’ ancora di rispetto, la coperta è stata colonizzata da gorgonie verrucose di colore candido,sul relitto sono presenti gronghi e vari tipi di pesce che trova nel relitto un’oasi nella distesa sabbiosa, non è difficile in fase di risalita l’incontro con pelagici delfini e pesci luna.
caratteristiche
- Profondità: 43 metri
- Tipologia: Relitto
- Difficoltà: Difficile
- Corrente: Variabile
cinque terre
via dell'amore
via dell'amore
zona c
descrizione
A destra di Riomaggiore troviamo la famosa via dell’amore che ha dato il nome a questo percorso subacqueo caratterizzato da un susseguirsi di scogli sommersi che creano dei bellissimi giochi di luce.
La peculiarità di questa immersione è l’abbondanza di pesce: muggini, banchi di salpe e saraghi e nuvole di castagnole accompagnano i subacquei durante l’immersione dando l’idea di essere in un acquario.
caratteristiche
- Profondità: 0-15 metri
- Tipologia: Secca/parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
secca della peschiera
secca della peschiera
zona c
descrizione
Ci immergiamo da terra e puntando verso il mare aperto si incontrano alcuni massi che formano un piccolo canyon. Proseguendo attraverso il canyon si arriva alla franata che costituisce la diga foranea del porticciolo di Riomaggiore che costeggeremo lasciandola sulla nostra sinistra fino ad arrivare ad una formazione rocciosa che è la secca della Peschiera.
Giriamo intorno alla secca e alzandoci di qualche metro percorriamo rientrando verso terra.
Si tratta di un’immersione molto semplice ma ricca di incontri: cernie, corvine, pesce di passo.
caratteristiche
- Profondità: 0-15 metri
- Tipologia: Secca/parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
pida punta gargavù
PIDA PUNTA GARGAVÙ
zona c
descrizione
Ci immergiamo da terra dirigendoci verso destra. Il fondale è ricco di anfratti e piccoli canyon tra svariate rocce dove possiamo incontrare una moltitudine di pesce: castagnole, salpe, saraghi, muggini, orate, branzini e spesso cernie di notevoli dimensioni.
Ideale per i battesimi subacquei e per subacquei neo brevettati.
caratteristiche
- Profondità: 0-12 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
tana del pescecane
TANA DEL PESCE CANE
zona b
descrizione
L’immersione si svolge sulla parete che porta a Punta Monte Nero che degrada dolcemente fino ad una profondità massima di 15 metri. E’ quindi un’immersione adatta a tutti. Viene soprannominata “l’immersione nell’acquario” per la limpidezza delle acque e per la concentrazione di pesce e di vita bentonica.
caratteristiche
- Profondità: 0-15 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
la macrescia
LA MACRESCIA
zona b
descrizione
L’immersione inizia dal gavitello più interno del golfo della Macresgia. Ci dirigiamo verso il mare aperto e arrivati sul ciglio della parete giriamo verso destra mantenendo una profondità compresa tra i 15 e i 18 metri.
Si rientra lambendo la zona A del parco concludendo l’immersione sotto al gavitello ad una profondità di circa 6 metri.
E’ possibile l’incontro con aragoste di grosse dimensioni soprattutto nei mesi primaverili e ad inizio estate. Non mancano cernie, musdee, corvine, dentici e barracuda.
caratteristiche
- Profondità: 0-12 metri
- Tipologia: Parete
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera
scoglio della pastasciutta
SCOGLIO DELLA PASTASCIUTTA
zona b
descrizione
L’immersione inizia dal gavitello più interno del golfo della Macresgia. Ci dirigiamo verso il mare aperto e arrivati sul ciglio della parete giriamo verso sinistra mantenendo una profondità compresa tra i 15 e i 18 metri.
Il rientro al punto di partenza avviene ad una profondità di circa 9/10 metri dandoci modo di visitare diverse batimetriche incontrando dentici in caccia, barracuda, corvine e cernie.
caratteristiche
- Profondità: 0-18 metri
- Tipologia: Parete/franata
- Difficoltà: Facile
- Corrente: Assente/leggera